Recensione

Recensione di Se ci sei non ho paura di Miriana Vitulli

Titolo: Se ci sei non ho paura
Autore: Miriana Vitulli
Data di pubblicazione: gennaio 2019
Genere:
Romance
Editore: Dark Zone
Pagine: 374
Prezzo: 12,66€ flessibile/ 2,99€ kindle

Trama 

Per Judy, capelli rossi, occhi spenti e un dramma da cui fuggire, la vita non è più la stessa e scappare nel freddo dell’Alaska sembra l’unico modo per ritrovare la pace.

Il passato la tormenta, i continui flashback le ricordano che il dolore è duro a morire e che da sola non arriverebbe lontano.

Blake ha una chitarra, un plettro e uno spartito su cui lavora ogni giorno. Suona per scappare dal mondo, per scordarsi delle cicatrici, per raggiungere luoghi sicuri.

La musica è il nodo che lega e unisce indissolubilmente i due ragazzi; l’attrazione cresce giorno dopo giorno, ma l’ombra del passato sembra non lasciare tregua.

Così Judy si trova a metà tra ciò che crede giusto e ciò che vorrebbe, in bilico tra il dolore e la voglia di rinascere.

È giusto restare intrappolati nei ricordi e continuare a soffrire o è possibile tornare ad amare senza riserva, senza paura?

Recensione

Ero esattamente nel mood di un bel romance, quando mi è stato proposto di leggere questo libro. Non so se mi sia piaciuto così tanto (spoiler alert del mio giudizio, gente!) perché, nell’iniziarlo, ero in un momento piuttosto malinconico oppure se mi sarebbe piaciuto a prescindere. Probabilmente la seconda. 

Il modo dell’autrice di descrivere la sofferenza di Judy mi è sembrato che raffigurasse perfettamente ciò che ognuno di noi prova in un momento particolarmente “No” e questo mi ha permesso subito di entrare in sintonia con la protagonista, benché la narrazione non sia in prima persona. 

Inizio subito parlando dello stile. La terza persona non è usuale in un romance, si preferisce la narrazione interna, ma devo dire che ho apprezzato molto la scelta. In questo modo si ha uno scorcio anche sui pensieri degli altri personaggi e, nonostante non sia Judy a raccontare, il suo stato d’animo emerge perfettamente dalle pagine. 

Lo stile narrativo è fluido, dettagliato e corretto grammaticalmente. 

Le emozioni che l’autrice descrive sono vivide e capaci di far breccia subito nel lettore, poiché realistiche e ben comprensibili. 

Vi presento subito l’unico punto negativo che ho trovato nel romanzo, così poi da poterne elencare tutti i pregi. 

La protagonista, Judy, in seguito a un tremendo dramma emotivo, viene spedita dai nonni in Alaska per riprendere in mano la sua vita. Ecco, purtroppo questo scenario lontano, esotico, misterioso e interessante a mio avviso viene poco descritto. 

Sarebbe stato molto bello leggere di più sui paesaggi, le tradizioni, i modi di vivere di un luogo così lontano dal nostro quotidiano… A parte questo dettaglio, entriamo nel vivo della storia. 

“Se ci sei non ho paura” è un libro… delicato. La fragilità e il dolore di Judy si percepiscono al meglio, ognuno di noi è stato Judy, almeno una volta. Purtroppo.

I flashback che spiegano meglio cosa le è successo (e cosa è successo alla sua anima gemella) mi hanno straziato il cuore.

È come se lei si sentisse in dovere di tenere alto quel dolore, in rispetto della perdita subita. Un atteggiamento masochista che, tuttavia, è naturale e comprensibile.

Vedere come lei, capitolo dopo capitolo, arranchi piccoli ma fondamentali miglioramenti dà speranza a chi magari ci è ancora dentro.

“L’unico modo per superare il dolore è camminare sui cocci rotti fino a trovare la strada pulita.”

Judy viene aiutata in questo percorso da amici unici e speciali: Andrea, un ragazzo sensibile, premuroso e gentile; Kim, scoppiettante e piena di energia, molto impulsiva e permalosa ma con un gran cuore e poi il mio preferito: Jimmy. 

L’amicizia di Judy e Jimmy è silenziosa, ma solida. Lui c’è per lei al minimo sguardo di debolezza, e questo è meraviglioso. Le starà vicino nei momenti più difficili, manterrà i suoi segreti mettendosi contro chiunque per aiutarla. Questo mi ha scaldato il cuore. 

Ma soprattutto mi ha conquistato il rapporto di Judy con i nonni, in particolare il racconto del passato di suo nonno Jason, che è davvero toccante. 

Due figure che la sostengono e la proteggono silenziosamente, e io per i nonni ho un’attenzione speciale. 

Questo libro mi ha fatta sorridere e piangere in più punti, e molto è merito di Jason. 

Ho anche amato il riferimento all’arte, alla musica in particolare, come strumento di rinascita. Judy ama cantare, ma ha smesso da quando la sua vita è caduta a pezzi. 

Poi però, decide di iscriversi al Club di Musica e così appare Blake, il protagonista maschile della storia, e stravolge ogni convinzione. 

Sveglio, appassionato, divertente, testardo. “Promette bene”, ho pensato. 

Mi sono ricreduta? No. 

Blake nasconde molto sotto la sua facciata irriverente. Scoprirlo pian piano è un piacere, anche se a tratti avrei voluto prenderlo a pugni. 

Ogni personaggio, nella storia, evolve. Faticosamente, compie un percorso di accettazione verso se stesso. Andrea, Jimmy, Kim… Ognuno parla al lettore a modo suo.

Persino Robert, che può sembrare all’apparenza il cliché del giocatore liceale americano, si scopre avere un ruolo di spessore per la storia. Il momento tra lui e Judy mi ha davvero emozionata. 

Pian piano, vediamo Judy guarire dal tremendo dolore che si porta dentro. E questo è merito soprattutto di Blake, che le fa riscoprire come amare ancora. 

Ma Judy ha delle questioni da chiudere, prima di lasciarsi andare con lui. 

Il ritorno temporaneo a casa di Judy è toccante oltremisura. È ciò che serve per scendere a patti col passato e accogliere il futuro a braccia (e cuore) aperte.

Tornata in Alaska, Judy finalmente decide di raccontare la verità a tutti i suoi amici e soprattutto a Blake.

La reazione del ragazzo quando scopre la verità, per quanto irruenta e all’apparenza meschina, a mio avviso è realistica. 

L’autrice ha descritto perfettamente ciò che sarebbe scattato nella mente di molti di noi, se ci fossimo trovati al suo posto. La comprensione e l’amore non sempre sono immediati, e non sembra bastano. Ci vuole coraggio e tempo, e questo Judy lo sa bene. Blake invece non ha ancora avuto modo di impararlo.

Da questo momento chiave inizia l’ultima parte del romanzo, in cui scopriremo tutti i segreti che Blake si porta appresso e che gli rendono impossibile essere ciò che serve a Judy. 

Lei lotterà con le unghie e con i denti per salvarlo, per aiutarlo, e questo ci fa capire quanto, alla fine, Judy sia riuscita a rimettersi in sesto e in gioco. 

La fine di questo romanzo è diversa da come ci si aspetta, diversa dalle conclusioni degli altri romanzi rosa. Sicuramente è realistico e non forzatamente felice, ma da amante dell’Happy Ending ho urlato un bel po’. 

Mi ha dato l’impressione di un finale aperto, forse in vista di un sequel. Se dovesse concludersi così invece rimarrei piuttosto male. Mi sono affezionata ai personaggi e vorrei poter dire loro addio come si deve. 

Vi lascio con le citazioni più belle (secondo me) del romanzo:

“È che io merito un amore come Chris. E da lui ho avuto così tanto che ora non posso raccogliere briciole e farmele bastare”.

E ancora più importante:

“Di una cosa era certa, non sapeva se meritava un amore come Robert o 

Blake, ma sapeva di volere un amore come suo nonno.”

Tutti meritiamo un amore come Chris, l’anima gemella di Judy, e come nonno Jason: questo libro è qui per ricordarcelo. Per ricordarci che un simile amore esiste…ma che per guadagnarlo bisogna combattere.

Quindi leggete il romanzo, immergetevi nella forza e negli errori dei personaggi e prendetene spunto! 

Valutazione

4/5