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Redeem di Nancy Ward, recensione.

Redeem di [Ward, Nancy]
Titolo: Redeem
Autrice: Nancy Ward
Data di pubblicazione: 1 aprile 2019
Genere: Romance
Editore: Independently published 
Pagine: 221
Prezzo: 11,43€

Trama

Jennifer Waire, è una donna indipendente, sicura di sè, che non si lascia travolgere dalle emozioni, anzi, preferisce tenersi alla larga dagli uomini, specialmente da uno: David Balistreri. Un uomo che, proprio l’anno precedente, l’ha rifiutata al primo appuntamento. 
Pur di averlo lontano da lei, Jen stringerà un patto: deve fingersi la sua fidanzata in Italia e reggere il gioco, in cambio chiederà di non rivedersi mai più.
David Balistreri è un uomo d’affari, dirigente della Technologies Industries insieme al suo caro amico Trevor Howard. Dopo un anno difficile, incontra nuovamente Jennifer, e sa bene, intravedendolo dai suoi occhi, che lei è ancora offesa da quella cena.
Due persone che vogliono sempre avere l’ultima parola l’uno sull’altro. 
Lei non sopporta lui; lui non capisce lei.
Lei vuole solo portare a termine un affare di lavoro; lui, invece, un affare di famiglia.
Hanno poche cose in comune, ma una è ben chiara tra i due: nè Jen nè David vuole impegnarsi in una relazione; nessuno dei due vuole legami duraturi.

Recensione

Jen è una giovane donna che ha paura di innamorarsi davvero e di costruire qualcosa di importante con un uomo, una bella famiglia in primis. Del resto è cresciuta con un padre assente che, dopo averle raccomandato più volte di non fidarsi degli uomini, se l’è data ben presto a gambe levate abbandonandola miseramente per seguire il suo istinto di latin lover e di sognatore, sposandosi svariate volte con donne diverse. Anche con la madre i rapporti non sono idilliaci, non per nulla non si frequentano e si sentono molto di rado al telefono. Il suo mondo – per così dire – è costituito dal suo lavoro e dal suo capo George che la stima moltissimo e dalla sua migliore amica Josephine, oltre che dal suo consorte Trevor. Ad attenderla ogni sera a casa al suo ritorno dal lavoro è il suo adorato gatto Sebastian. La sua esistenza trascorre tranquilla ed alquanto monotona fino a quando non ritorna a farci capolino l’affascinante David Balistreri, da lei simpaticamente nominato Mr. Sorriso. In passato Sophie e Trevor avevano combinato loro un appuntamento al buio, che però non era andato a buon fine. Anzi!

Quando Jen deve nuovamente avere a che fare con lui, stavolta per un impegno lavorativo veramente importante, ben presto si accorge che non è per niente facile riuscire a rimanere immune al fascino latino del giovane uomo. Accetterà di fingersi la sua fidanzata affrontando un viaggio in Sicilia, terra natia di David, per incontrare sua madre Elisabetta, da poco rimasta vedova, e le sorelle Rossana e Anastasia detta Stacey. Ma il gioco – come spesso succede nella vita e non solo per fiction – sfuggirà loro di mano!

Un romanzo piacevole e scanzonato che strappa di tanto in tanto non solo dei placidi sorrisi ma anche delle sonore risate. Tra i personaggi presenti a tenere banco è certamente la figura dell’affascinante David Balistreri, non solo per il suo aspetto fisico da vero stallone, ma anche per i suoi modi di fare, per i suoi sbalzi d’umore e per le analisi psicologiche, seppur semplici e per nulla complesse, che lo riguardano.

Interessante è poi la scelta di svolgere gran parte della storia in Sicilia, terra originaria del giovane, ove deve ritornare in compagnia di Jen, la protagonista femminile, per far visita alla propria famiglia alla quale è molto legato. 

Degna di nota è anche la presenza della sorella minore di David, la “piccola” Anastasia, che i famigliari amano chiamare semplicemente Stacey, che con determinazione e coraggio decide di inseguire il suo sogno di diventare una ballerina professionista, dopo aver affrontato un difficile provino per entrare nella scuola di ballo della Scala di Milano. Certamente lo stratagemma di far personificare a Jen e a David la parte dei finti fidanzati, non è certamente una grande novità, visto che sul Grande Schermo abbiamo già potuto ammirare pellicole che narrano vicissitudini di questo genere. 

Accattivante è inoltre il ritmo narrativo che però sul finale tende a perdere la sua freschezza, dando l’impressione a un lettore attento di aver voluto nelle ultima pagine concludere un po’ troppo alla svelta, lasciando un leggero “amaro in bocca”, ma forse questo è stato uno stratagemma fortemente voluto dall’autrice dal momento che pare  che “bolla in pentola” un suo seguito.

Valutazione

3,5⭐