Recensione,  Serie tv

Riverdale, recensione serie tv.

Riverdale, una serie che ha appassionato milioni di persone e che continua a farlo, non è altro che l’adattamento cinematografico dei noti fumetti della casa editrice Archie Comics, una casa editrice fondata nel lontano 1939 a New York.

Le riprese si svolgono a Vancouver, nella British Columbia. Tra i protagonisti del cast spiccano KJ Apa nei panni del bel rosso Archie Andrews, noto già al pubblico come musicista, Lili Reinhart nei panni di Betty Cooper, Camilla Mendes che interpreta Veronica Lodge ed infine, ma non meno importante, abbiamo il famoso Cole Sprouse, che veste i panni dell’introverso Jughead Jones, e per chi se lo è chiesto, sì, è proprio Cody Martin di Disney Channel, il quale funge anche da narratore onnisciente.

Trama generale della serie: La serie è costruita tramite una struttura corale che suddivide la trama in diverse vicende nelle quali sono coinvolti uno o più personaggi, mostrando le relative interazioni fra di essi. I fatti si svolgono prevalentemente nella fittizia cittadina di Riverdale, idealmente ubicata sulla costa Est degli Stati Uniti e che dà il titolo allo show, tuttavia sono talvolta menzionati e mostrati altri luoghi di fantasia (come nel caso di Greendale, cittadina appartenente all’universo Archie Comics in cui ha luogo lo spin-off Le terrificanti avventure di Sabrina) o reali (come New York o Toledo). A livello temporale, la serie si ambienta in un presente mai del tutto specificato. Il filo conduttore di ogni stagione è un mistero da risolvere (l’omicidio di Jason nella prima stagione, gli attacchi e l’identità del serial killer Black Hood nella seconda e Gryphons & Gargoyles nella terza), al quale si collegano una serie di altri avvenimenti secondari o direttamente connessi ad esso e pertanto finalizzati alla sua risoluzione. L’intero corso degli eventi è raccontato in maniera onnisciente da un narratore, coincidente con il personaggio di Jughead Jones.

Devo dire che inizialmente l’avevo sottovalutata, penso che il trailer la faccia sembrare più un triller che una serie Teen Drama che narra le vicende dei nostri protagonisti sempre alle prese di un mistero da risolvere, considerando che non mancano mai scene amorose tra le varie relazioni che si vanno istaurando che la rendono una Teen series.

Gli attori sono molto bravi a interpretare i loro ruoli e sono decisamente azzeccati per quello che gli è stato assegnato. Le motivazioni che hanno portato Jason alla morte sono sensate anche se non riesco bene a capire perché Jason non abbia provato a scampare il destino che suppongo aveva già previsto. Dalla terza stagione il genere realistico a cui la serie si era accostata lascia il posto ad un genere più surreale che lascia magari più suspense considerato che esploriamo le cosiddette acque sconosciute ma a mio preavviso non è ben strutturato perché personaggi come il re Gargoyles non ha molto senso secondo me, potevano fare di meglio. Con tutto ciò è impossibile non guardare anche la terza perché si ci innamora dei personaggi a tal punto che sarà impossibile staccare gli occhi dallo schermo.

Quello che rende la serie unica, secondo me, è il pizzico di musica che KJ Apa si trascina con sé all’interno dello show. Da quella scintilla che amalgama di più la storia, la rende più fluida, non da la possibilità di svelare troppe informazioni contemporaneamente e così aumenta la suspense. Inoltre posso ben dire che un personaggio fantastico della serie è proprio Cheryl Blosssom. Inizialmente sembrava una serpe e poi si è rivelata tutt’altro. Anche se la forza di Veronica nel dare testa a suo padre è ineguagliabile, lei è un personaggio complicato, agisce nello stesso modo in cui tutti nel mondo che lei conosce agiscono ma sembra sempre alla ricerca del distacco da tutto ciò anche se sembra troppo portata per essere in quel modo.

Valutazione: 5/5

La consiglio? Ovviamente sì.